Bicicletta SCOTT Gambler 920

Le nostre bici da downhill hanno sempre spinto più in là le possibilità della regolazione. Sia l'atleta che la bici devono poter adattarsi ai tracciati, alle condizioni del tempo e alla scelta di ammortizzatore (ad aria o molla elicoidale). La nuova Gambler permette di cambiare la misura delle ruote senza cambiare nessun altro componente della bici.

Anche la lunghezza dei foderi orizzontali può essere regolata, indipendentemente dalla scelta del diametro delle ruote. Stature basse con una 29”? Certamente. Lunghi con 27,5”? Sì, anche. La Gambler è anche dotata di una serie sterzo angolata, così da poter regolare l’angolo di sterzo relativamente alla diametro delle ruote, della scelta di forcella, ecc.

Abbiamo anche un elemento eccentrico a quattro posizioni che non solo permette una regolazione dell’altezza del movimento centrale relativa al diametro delle ruote, ma ancora più importante offre regolazioni alla geometria e alla cinematica a seconda del tracciato, dell’ammortizzatore o delle preferenze dell’atleta. Vogliamo che la bici sia ottimizzabile per ciascun ammortizzatore e ciclista dato un determinato tracciato.

Tutte queste regolazioni ci permettono di focalizzarci sull’equilibrio, e per equilibrio, intendiamo le combinazioni perfette per trovare la trazione. Le opzioni di geometria e curve dell’ammortizzatore possono contribuire a mantenere il baricentro del ciclista nel punto perfetto tra le ruote, per dare equilibrio e trazione ottimali. Tuttavia, poiché i tracciati cambiano, questo punto di equilibrio varia anch’esso, e non tutte le bici hanno la possibilità di cambiare nella maniera in cui desideriamo.

Per esempio, una bici con una geometria destinata a un tracciato ripido scorrerà lentamente e tenderà ad allargare le curve su un tracciato piano, mentre una bici per tracciati più pianeggianti renderà difficile nei tracciati ripidi il mantenere il baricentro in avanti a sufficienza. 

Sembra che non faccia una grande differenza su una bici, ma in realtà è il contrario. Addirittura scherziamo che abbia dettato il design dell’intera bici. Perché produrre questo come una parte esclusiva? I dispositivi per la catena sono normalmente fatti per funzionare con svariate bici e pertanto sono compromessi. Abbiamo bisogno di far funzionare questo componente per questo telaio e per una gamma specifica di corone, così la configurazione può essere più facile, le prestazioni migliori, il peso più leggero e ci permette di ottenere alcuni vantaggi nella realizzazione del telaio, riducendo ulteriormente il peso e aumentando l’affidabilità e la durata.

Storicamente, progettare attorno a un guidacatena/paracatena era come progettare attorno a un deragliatore anteriore, ovvero non ideale. Necessitano di un supporto pesante in lega in-mold sul telaio che poi può essere piegato con gli impatti, lasciando graffi sul telaio che può così essere danneggiato. Questo inoltre limiterebbe l’ampiezza del fulcro principale sui telai e influenzerebbe la forma del fodero orizzontale. In più, il guidacatena e paracatena sarebbero interconnessi da una piastra incrementando ulteriormente il peso.

Con il nostro design non abbiamo più il supporto in lega in-mold, abbiamo filettature nel telaio. Soprattutto, siamo riusciti a disegnare un fulcro principale più largo, che offre una connessione più rigida e una vita più lunga dei cuscinetti. Siamo riusciti ad ottimizzare la forma dei nostri foderi orizzontali, e questo ha contribuito a mantenere la rigidità e la resistenza. È più facile da impostare e regolare, ed è più leggero.

Utilizziamo ammortizzatori in gomma integrati con il paracatena, riducendo ulteriormente i potenziali rischi di danneggiamento al telaio. Infine, poiché il paracatena e il guidacatena sono due componenti separati, qualora uno dei due si danneggiasse, non sarà necessario sostituire l’intero sistema, ma solamente la parte interessata.