Alex Nichols ricorda la sua perfomance alla Western States 100
Alex Nichols è un corridore alpino affermato che ha fatto il suo debutto delle 100 miglia l’anno scorso alla RRR100, e l’ha vinta. Facendo un altro tentativo sulla distanza, nella leggendaria Western States 100 e in una competizione affollata, Alex ha giocato la sua solita strategia di gareggiare silenziosamente per conto suo su un tracciato più difficile del solito. Il risultato è stato impressionante e qui vi sono alcuni dettagli su come si è svolta la sua giornata.
Il tuo allenamento prima della gara non è stato ideale: come credi che abbia influenzato la giornata della gara, negativamente o forse positivamente?
Durante marzo e aprile quasi non ho corso a causa di un infortunio a un piede. Questo ha significato che il mio allenamento in preparazione alla Western States 100 è stato in pratica di sole sei settimane, più un’altra settimana per riposarmi. Per una gara di 100 miglia è ben lontano dall’essere ideale! In quel periodo di tempo sono riuscito ad allenarmi piuttosto bene, fino a percorrere 145 miglia in una settimana con oltre 25.000 piedi di elevazione positiva, e in qualche modo sono riuscito a rimanere lontano dagli infortuni. Sebbene fosse un periodo di allenamento piuttosto corto, credo mi abbia permesso di venire a gareggiare relativamente fresco. Dato che avevo avuto solamente sei settimane, era quasi impossibile che potessi sentirmi sfinito o sovrallenato. Così, da un certo punto di vista, la brevità del periodo per la preparazione può avermi avvantaggiato, ma di certo non lo raccomanderei a nessuno!
Tim Tollefson ti ha fatto da battistrada: puoi dirci un po’ di più sulla tua relazione con lui e come ti ha fatto proseguire durante la gara?
Ho conosciuto Tim ai Campionati del Mondo IAU del 2015 dove eravamo compagni di squadra. È un corridore con un background simile al mio, con un passato di pista e cross country al college. Mi ha contattato e mi ha offerto il suo aiuto in qualità di battistrada. Al principio non ero sicuro di volere un battistrada , visto che non ne avevo mai avuto uno prima di allora, ma Tim aveva già dato il ritmo a David Laney alla Western States e ho pensato che la sua conoscenza del tracciato sarebbe stata d’aiuto. Il giorno della gara la conoscenza del percorso si è provata essenziale per il mio successo. Ha fatto un lavoro grandioso nel farmi sapere cosa dovevo aspettarmi e come affrontare il segmento successivo del trail. Mi ha guidato pazientemente attraverso le ultime porzioni della gara quando le gambe e la testa mi stavano lasciando. Senza l’aiuto di Tim non credo proprio che sarei riuscito a contenere nel finale la carica di Mark Hammond, arrivato terzo.
Quindi, eri primo nella tua prima ultra, secondo nella tua seconda… vuoi continuare così?!? ;‑) Hai affermato che la parte del canyon era adatta alle tue capacità, senti che una gara di 100 miglia più grezza sarebbe meglio adatta a te? Come la UTMB, la HardRock o La Diagonale des Fous?
La Western States 100 era decisamente una gara al di fuori della mia zona comfort a causa del profilo del tracciato, ma volevo proprio correrci per via della sua storia e della sua competitività. Nel futuro vorrei provare una 100 miglia più montagnosa come la UTMB o la Hardrock. Non volevo però affrettarmi a correre direttamente in quelle gare; ho sentito che prima di provare a correre in una da circa 24 ore dovevo provare alcune gare di 15-18 ore, e vedere come sarebbero andate. Dopo il mio successo finora, mi sento pronto per quell’ulteriore passo.
La prossima è la RRR100, giusto? È una possibilità. Ti senti più sicuro ora con alle spalle due 100 miglia, o l’ignoto dall’esperienza dello scorso anno si è rivelata essere un bene per te?
Sono decisamente emozionato di ritornare alla RRR100: quella gara è una delle più organizzate e amichevoli a cui abbia mai partecipato. Inoltre, il tracciato è bellissimo durante quel periodo dell’anno. Non vedo veramente l’ora di tornare e correggere alcuni piccoli errori che ho fatto la prima volta; la conoscenza del percorso può fare una differenza abissale e ora che ho un po’ di esperienza sui quei trail posso correre in un tempo ancora più veloce di quello del 2017.